CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
pettirosso però veniva a ore fisse, due volte al giorno, la mattina prima della levata del sole, la sera verso il tramonto. Quando egli non era là
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
sua salute ne soffriva. - Dobbiamo vedercelo morire di malinconia? - disse la Regina. Il Re resistette ancora un po'. Vedendo però che il Reuccio
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
Cicogna? - Guardate da questa finestra: laggiù, laggiù, su quel tetto. - Badate però di non chiamarla Fata Cicogna, ma Fata Splendore. Le piume e la
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
. Se non fossero così ragazzi, li avrei fatti ammazzare. - Che male possono essi fare quei due poverini? - Non lo sappiamo. I nomi però sono quelli. E
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
entrando pel buco della serratura, e guarivano i bambini malati. Qualche volta però, per gastigare i genitori, li storpiavano. Ma lei non poteva aver
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
stare ad ascoltarla. Le vicine però ridevano delle canzoni che accompagnavano il lavoro di comare Formica e le dicevano: - Come mai, comare, quel filato
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
altrimenti. Carbonella, vispa, servizievole, si faceva voler bene da tutti. Non poteva però soffrire che gli altri bambini del vicinato la chiamassero
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
: - Mandate a chiamare il lupinaio. Uno dei Ministri aveva suggerito: - Maestà, faremo così: il lupinaio venderà per conto suo; le guardie però fermeranno i
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
: - Mi si mandi subito il sarto di Corte! Il sarto, sentito che si trattava del generalissimo, accorse in fretta. Vedendosi però davanti quel ragazzino
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
che ricorrevano a loro. Solamente si sentivano infelici perché non avevano figli. Non perdevano però la speranza di ottenerne almeno uno; erano ancora
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
gli dicevano: - Divideremo in parti uguali; tu e tua madre, però, prenderete ciascuno per due. - Chi fa i conti senza l'oste, Gli convien farli due
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
mondo rinunciò alla corona. Fata Ragno però non aveva pensato d'indicargli l'albero il cui frutto raddrizzava le gambe. E gli aveva detto: - Addio, non ci